Categoria: Economia

01- Dic2023
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NATALE – Cresce spesa per doni a valore artigiano. Da Confartigianato la campagna ‘Acquistiamo locale’

Le feste di Natale fanno impennare la spesa degli italiani che quest’anno, a dicembre, raggiungerà il valore di 24,4 miliardi, vale a dire il 28,3% in più della media annuale. Quasi due terzi degli acquisti, pari a 15,9 miliardi, saranno dedicati ad alimentari e bevande. E’ la previsione elaborata da Confartigianato secondo la quale nei consumi natalizi del 2023 spiccheranno quelli che puntano sulla tipicità, sull’identità territoriale, sull’unicità e qualità di prodotti e servizi.


Un trend che coinvolge 311mila aziende artigiane con 822mila addetti che operano in 47 settori, dalle specialità alimentari all’oggettistica, dall’abbigliamento ai prodotti per la casa fino ai giocattoli.
Secondo Confartigianato, a spingere l’acquisto di prodotti artigiani è la sempre più diffusa attenzione alla qualità, all’unicità e alla sostenibilità di prodotti ‘su misura’, personalizzati, tipici del territorio, a basso impatto sull’ambiente.


Per questo Confartigianato rilancia anche quest’anno la campagna “Acquistiamo locale”: un invito a regalare e a regalarsi doni che esprimono il valore artigiano made in Italy, la nostra cultura imprenditoriale, il gusto per il bello, il buono e il ben fatto dei tanti, diversi territori del nostro Paese. ‘Acquistiamo locale’ è un modo per valorizzare il lavoro delle imprese, è la scelta consapevole, responsabile e sostenibile per rinsaldare il rapporto di fiducia tra imprenditori e cittadini nelle comunità.


A livello regionale, Confartigianato stima che si spenderà di più in acquisti natalizi in Lombardia con 4,3 miliardi di euro (17,5% del totale nazionale). Seguono il Lazio con 2,4 miliardi, il Veneto (2 miliardi), la Campania (1,9 miliardi), l’Emilia-Romagna (1,9 miliardi), la Sicilia (1,9 miliardi), il Piemonte (1,9 miliardi), la Toscana (1,5 miliardi), la Puglia (1,4 miliardi).

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28- Set2022
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CONFARTIGIANATO IMPRESE SICILIA LANCIA UNA CAMPAGNA CONTRO IL CARO BOLLETTE

💡Risparmi per imprese e famiglie (grazie al Consorzio Cenpi per l’acquisto di energia)

💡Efficientamento energetico, autoconsumo e avvio di comunità energetiche

💡Pratiche per il credito d’imposta energetico

💡Audit energetici attraverso le Imprese di Confartigianato

09- Nov2020
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Emergenza Coronavirus


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05- Ott2020
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BONUS SICILIA, LE ASSOCIAZIONI DEGLI ARTIGIANI: “FLOP ANNUNCIATO, LA REGIONE CI INCONTRI”

“Un flop annunciato, frutto di una condotta politico-istituzionale slegata dal territorio e dalla realtà”. CNA, Confartigianato, Casartigiani e Claai – puntano l’indice contro il Governo Musumeci, “reo – secondo i rappresentanti regionali delle quattro Organizzazioni datoriali – di non avere dato ascolto e riscontro alla richiesta di sospensione del bando, le cui criticità e anomalie sono state solennizzate oggi con il click day andato a vuoto”. Nello Battiato, Giuseppe Pezzati, Maurizio Pucceri e Orazio Platania chiedono al Presidente Musumeci e all’Assessore alle Attività Produttive, Mimmo Turano, di attivarsi con sollecitudine per correre ai ripari ed individuare soluzioni più adeguate e dignitose.

30- Set2020
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Ecobonus 110%, Confartigianato Trapani in campo a sostegno delle imprese

Una squadra di architetti, commercialisti e banche per risolvere dubbi ed incertezze sull’ecobonus 110%. Un tavolo tecnico regionale messo a disposizione dei committenti e di tutte le imprese e degli artigiani è stato presentato a Trapani al cineteatro Don Bosco per fornire risolvere dubbi ed incertezze.

Presente nel corso dell’incontro, organizzato da Confartigianato Imprese Trapani, Anaepa Sicilia ed Edilcassa Sicilia. E nel pieno rispetto delle norme per il contenimento del Covid, il cine teatro ha accolto tantissime imprese e committenti in cerca di linee guide certe. Da un lato c’era chi ha la necessita di effettuare interventi di efficientamento energetico, dall’altro chi ha la possibilità e la volontà di svolgere i lavori ma ha l’esigenza indiscussa del supporto delle banche, e dall’altro lato ancora le banche, protagoniste indiscusse per far funzionare l’Ecobonus.

All’incontro hanno partecipato, oltre ai padroni di casa di Confartigianato Trapani, Emanuele Virzì (presidente) e Antonino Bertolino (segretario), tra gli altri, Matteo Pezzino (presidente Anaepa Sicilia), Iolanda Schifano (direttore di Edilcassa Sicilia), Salvatore Piscitello (coordinatore per la sicurezza di Confartigianato), Ugo Marini (Intesa San Paolo) e l’architetto Caterina Foderà

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Fonte: https://trapani.gds.it

22- Giu2020
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STUDI – Azioni di sostenibilità ambientale per 7 micro e piccole imprese su 10. Quota imprese green più elevata nel Mezzogiorno

Nel Consiglio europeo di venerdì scorso i capi di governo dei paesi dell’Unione europea hanno avviato la discussione sugli interventi a favore dell’economia, in particolare su Next Generation EU, un intervento che mobilita risorse per 750 miliardi di euro, di cui 500 come sovvenzioni e 250 come prestiti accordati agli Stati membri. Il piano degli interventi, oltre a riparare i danni economici e sociali della pandemia, servirà anche a garantire un’Unione europea “climaticamente neutra, digitale, sociale“. Per l’economia italiana si intrecciano le sfide di un recupero da un crisi senza precedenti, con quelle associate alla difesa dell’ambiente e alle conseguenze dei cambiamenti climatici. In questa prospettiva è di particolare rilevanza l’orientamento delle imprese alla sostenibilità ambientale. Su un universo di un milione di imprese con 3 e più addetti, esaminato nella rilevazione dell’ultimo Censimento permanente delle imprese, vi sono 688 mila imprese (pari al 66,6% del totale) che svolgono una o più azioni finalizzate a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. Le micro e piccole imprese (MPI) presentano una propensione alle azioni green del 66,3%, praticamente 7 MPI su 10.

Nel dettaglio degli interventi per ridurre i consumi energetici il 39,5 % delle micro e piccole imprese che riducono l’impatto ambientale ha installato macchinari e/o impianti più efficienti, che limitano il consumo energetico, e in particolare il 31,9% lo ha fatto senza usufruire di incentivi; il 12,6% delle micro e piccole imprese ha scelto l’isolamento termico degli edifici e/o la realizzazione di edifici a basso consumo energetico e il 9,2% delle MPI ha sostenuto la spesa in assenza di incentivi. Più contenuta la quota di imprese fino a 50 addetti impegnate nella produzione di energia da fonte rinnovabile elettrica (6,9%) o termica (4,5%) e nella realizzazione di impianti di cogenerazione, trigenerazione e/o per il recupero di calore (2,6%). Per queste iniziative, circa la metà degli investimenti è stata effettuata grazie all’erogazione di incentivi. Il 4,5% delle MPI nel triennio 2016-2018 ha acquistato automezzi elettrici o ibridi, a fronte di una quota di immatricolazioni per questa tipologia di veicoli del 3,9% nel 2018.

Tra gli interventi finalizzati a ridurre le pressioni sugli ecosistemi generate dai processi produttivi, le MPI italiane hanno messo ai primi posti la raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti (86,8% delle imprese); seguono, indicati da oltre una impresa su due, il contenimento dei prelievi e dei consumi di acqua (60,3%) la gestione dei rifiuti finalizzata al contenimento e controllo di inquinanti (58,0%), il risparmio del materiale utilizzato nei processi produttivi (52,7%). Altri interventi sono realizzati da quote significative di micro e piccole imprese, in particolare quelli relativi al contenimento dell’inquinamento acustico e/o luminoso (44,2%), al contenimento delle emissioni atmosferiche (33,8%), all’utilizzo di materie prime seconde (21,1%), al trattamento delle acque di scarico finalizzato al contenimento e controllo di inquinanti (20,5%) e al riutilizzo e riciclo delle acque di scarico (7,8%).

In relazione alle motivazioni alla base delle azioni intraprese per ridurre l’impatto ambientale, domina quella di migliorare la reputazione verso clienti e fornitori, indicata dal 31,9% delle micro e piccole imprese; la coerenza con l’attività principale e/o con la forma giuridica dell’impresa è segnalata dal 27,9% delle imprese, la concretizzazione della strategia e/o mission dell’impresa dal 24,1%, il consolidamento dei legami con la comunità locale dal 16,5%, mentre è residuale il vantaggio per tassazione e/o sussidi specifici (5%); un quarto delle imprese (25%) ha indicato altri motivi.

In chiave territoriale la propensione delle MPI a interventi green presenta una variabilità complessivamente contenuta: il Nord-Est con il 64,9%, Nord-Ovest con il 65,1%, il Centro con il 66,4% e il Mezzogiorno, dove la quota di imprese che hanno avviato azioni per ridurre l’impatto ambientale sale al 69%.

La propensione delle imprese agli interventi di sostenibilità ambientale per territorio nell’Appendice statistica ‘Imprese che riducono impatto ambientale per regione e provincia’. Clicca qui per scaricarla.

L’analisi della propensione al green delle imprese nell’edizione odierna di ‘Imprese ed energia’ su QE-Quotidiano Energia.

MPI CHE HANNO FATTO INVESTIMENTI PER GESTIONE EFFICIENTE E SOSTENIBILE DI ENERGIA E TRASPORTI PER TIPOLOGIA

Triennio 2016-2018, % imprese 3-49 addetti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

MPI CHE HANNO ADOTTATO AZIONI PER RIDURRE IL CONSUMO DI RISORSE NATURALI E GESTIRE IN MODO SOSTENIBILE RIFIUTI E EMISSIONI, PER TIPO DI AZIONE

Triennio 2016-2018, % imprese 3-49 addetti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

MOTIVAZIONI ALLA BASE DELLE AZIONI INTRAPRESE DALLE MPI PER RIDURRE L’IMPATTO AMBIENTALE

Triennio 2016-2018, % imprese 3-49 addetti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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19- Giu2020
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FASE 3 – A Carpi la fiera Moda Makers diventa Digital e porta il fashion made in Italy nel mondo

La pandemia non ferma la creatività e l’export delle piccole imprese italiane. Grazie alle tecnologie digitali, la moda delle piccole imprese made in Italy del distretto tessile di Carpi potrà essere vista ed acquistata on line dai buyers di tutto il mondo. E’ questo il risultato ottenuto da Moda Makers Digital, la versione virtuale della fiera che espone l’eccellenza di 36 aziende del fashion del distretto di Carpi. La fiera digitale è stata inaugurata il 18 giugno e, attraverso la piattaforma web appositamente realizzata in due mesi, permette agli imprenditori del tessile-abbigliamento di proporre e vendere le proprie collezioni ai compratori bloccati nei loro Paesi a causa dell’epidemia. Lapam Confartigianato Modena-Reggio Emilia è tra i promotori di questa prima edizione digitale di Moda Makers, manifestazione fieristica delle Pmi del tessile-abbigliamento che da 8 anni è un appuntamento fisso a Carpi dove i buyers internazionali convergevano fisicamente per la tre giorni di esposizione. Ora potranno invece prendere visione dei campionari – che comprendono articoli di confezione, maglieria, tagliato, camiceria e capispalla – senza spostarsi dai propri Paesi, perché potranno accedere, con un sistema che garantisce la sicurezza sia dell’espositore che dell’acquirente, a un portale web concepito per consentire alle aziende di mostrare le proprie creazioni, entrare in contatto con i clienti e ricevere ordini. Ulteriore caratteristica di Moda Makers Digital, è quella di prevedere diversi livelli di visibilità del campionario di ogni azienda: saranno infatti le stesse imprese a decidere quanti elementi del proprio campionario mostrare a ogni singolo visitatore e potenziale cliente.
Il portale è concepito per agevolare il rapporto diretto tra azienda espositrice e compratore, i quali, dopo un primo contatto, potranno, se lo riterranno opportuno, interagire senza intermediari. In tal modo prezzi, quantità minime di produzioni e personalizzazione dei singoli capi potranno essere oggetto di trattativa riservata fra acquirente e produttore.
In ogni caso, per tutti i mesi di durata della manifestazione, che si concluderà a novembre 2020, quando si svolgerà la prossima edizione di Moda Makers, lo staff organizzativo sarà sempre a disposizione delle aziende e dei clienti. “In questa grave situazione – Roberto Guaitoli, Presidente di Lapam Confartigianato Moda – stiamo dimostrando di essere in grado di affrontare il cambiamento, di fare nostra la rivoluzione tecnologica in atto. Di fronte abbiamo numerose sfide, ma siamo pronti”.

“Questo è un banco di prova per tutti noi, ma dobbiamo educarci all’uso delle nuove tecnologie” sostiene Fabrizio Stermieri, imprenditore socio di Confartigianato, titolare dell’azienda ‘Maglieria Paola Davoli’ a Carpi, che è stato un precursore della modalità di vendita on line ed è tra gli ispiratori e organizzatori di ‘Moda Makers Digital’.


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16- Giu2020
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STUDI – Demografia di impresa migliora a maggio. Calo di nuove imprese più ampio nelle province maggiormente colpite da Covid-19

Nell’Economic Outlook dell’Ocse pubblicato mercoledì scorso si indica per quest’anno una caduta del PIL italiano dell’11,3%, peggiorando di 3 punti la previsione dell’Istat dell’8 giugno e di 2,3 punti quelle della Banca d’Italia di fine maggio. Il report dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico delinea un secondo scenario, più severo, con un ritorno del contagio, nel quale il PIL crollerebbe del 14%: un secondo lockdown peserebbe 2,7 punti di PIL per quest’anno, valutazioni in linea con quelle elaborate nell’ultimo Documento di economia e finanza pubblicato dal Mef a fine aprile.

La recessione in corso influenza la demografia di impresa, ma l’analisi degli ultimi dati relativia a maggio 2020 evidenzia un segnale di attenuazione rispetto al trend di marzo e aprile, i due mesi del lockdown. A maggio lo stock delle imprese attive scende dello 0,2% su base tendenziale migliorando rispetto al -0,3% osservato sia a marzo che ad aprile scorsi. Anche i flussi di nati-mortalità delle imprese totali – attive e non attive – evidenziano l’attutirsi degli effetti della crisi Covid-19: a marzo 2020 le iscrizioni scendono del 31,1% rispetto marzo 2019, ad aprile il calo arriva al -61,5% ma a maggio si riduce attestandosi sul -37,7%: nel complesso del trimestre in esame la riduzione è del 42,8%.

Trend delle iscrizioni di impresa per territorio – L’analisi territoriale – nell’Appendice statistica sono disponibili i dati per regione e provincia, clicca qui per scaricarla – evidenzia che in Lombardia, la regione più colpita da Covid-19, si registra più ampio il calo delle iscrizioni che arriva al -52,3%; le iscrizioni si dimezzano anche nelle Marche (-51,5%) e cali di poco inferiori si rilevano per Toscana (-47,6%) ed Emilia-Romagna (-47,2%). All’opposto le riduzioni meno ampie si osservano in quattro regioni del Mezzogiorno (Molise, Campania, Sicilia e Basilicata). In chiave provinciale le riduzioni più intense delle iscrizioni d’impresa si registrano a Bergamo (-60,0%), Prato (-59,5%), Piacenza (-59,4%), Fermo (-58,0%) e Alessandria (-57,1%).

Prendendo a riferimento la classificazione delle provincie per grado di diffusione dell’epidemia Covid-19 elaborata dall’Istat e dall’Istituto Superiore di Sanità si evidenzia una correlazione con la dinamica delle iscrizioni nel trimestre marzo-maggio 2020 che si dimezzano, infatti, (-52,9%) nelle dieci province più colpite – territori che registrano incrementi percentuali dei decessi nel mese di marzo 2020 rispetto al marzo 2015-2019 a tre cifre: Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Parma, Pavia, Pesaro e Urbino e Piacenza -, diminuiscono del 46,4% in quelle ad alta diffusione di Covid-19, del 43,8% nelle province a media diffusione e del 37,4% nelle province dove la diffusione è stata minore.

Anche le cessazioni d’impresa – comprese quelle d’ufficio – si riducono: a marzo 2020 diminuiscono dell’11,7% rispetto un anno fa, ad aprile 2020 scendono del 44,7% ed a maggio 2020 scendono del 48,7%; nel complesso del trimestre in esame la flessione è del 33,7%, dinamica meno intensa rispetto a quella vista per le nuove imprese.

Gli effetti della crisi in corso sul saldo demografico (che nei dati mensili includono anche le eventuali cessazioni d’ufficio) sono significativi ma concentrati nel bimestre marzo-aprile del 2020: a marzo il saldo è negativo per 41 unità a fronte del +8.299 di un anno prima, si amplia a -1.605 ad aprile a fronte del +6.994 di un anno prima ma a maggio torna in positivo, con un +7.435, valore di poco inferiore rispetto al +7.478 di un anno prima. Le evidenze di maggio non riescono però a neutralizzare l’impatto che l’epidemia ha avuto sui primi due mesi del trimestre marzo-maggio del 2020: la nati-mortalità di impresa indica, infatti, un saldo positivo di 5.789 imprese nel trimestre, pari ad un quarto del contributo positivo di 22.771 imprese registrato nello stesso periodo del 2019 e pari ad un quinto del saldo medio di +29.723 unità osservato nei precedenti dieci anni.

ISCRIZIONI, CESSAZIONI E SALDO DELLE IMPRESE TOTALI NEL TRIMESTRE MARZO-MAGGIO DEGLI ANNI 2010-2020
Dato cumulato di marzo-maggio dell’anno. Cessazioni al lordo di quelle d’ufficio – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Movimprese, Unioncamere-Infocamere

DINAMICA DELLE ISCRIZIONI IMPRESE TOTALI NEL TRIMESTRE MARZO-MAGGIO 2020 PER REGIONE

Variazione % rispetto marzo-maggio 2019 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Movimprese, di fonte CCIAA Marche

DINAMICA ISCRIZIONI IMPRESE TOTALI NEL TRIMESTRE MARZO-MAGGIO 2020: PROVINCE AGGREGATE PER GRADO DI DIFFUSIONE COVID-19

Variazione % rispetto marzo-maggio 2019 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Movimprese, di fonte CCIAA Marche e Istat

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